Cellulari
Il capo del villaggio Foto di Paola Rizzi |
Cellulari e oro
Bambini nel villaggio Tayrona Foto di Paola Rizzi |
Sulla costa caraibica, a Palomino vivono degli indios molto schivi che vanno in giro vestiti di bianco. Sono i Tayrona: ne hanno subite di tutti i colori perché dalle loro parti si supponeva ci fosse l'Eldorado e gli europei quindi hanno setacciato la zona palmo a palmo senza andare troppo per il sottile. In effetti i Tayrona oltre che agricoltori e guerrieri coraggiosi, sono stati artigiani orafi sopraffini. Lo si scopre andando a vedere il Museo dell'Oro di Bogotà che sembrerebbe una pacchianata e invece è un museo meraviglioso che mostra come l'oro nelle culture preispaniche non abbia significato solo ricchezza e avidità, ma moltissime altre cose: bellezza, cultura, spiritualità. Ora i Tayrona vivono nelle riserve, sono poverissimi e molto diffidenti, circondati da una natura selvaggia e lussureggiante. Ogni tanto scendono in paese, tra le altre cose a ricaricare il telefonino. A Palomino mi si è inceppata la macchina fotografica mentre due indios aspettavano che si caricasse il loro cellulare attaccato ad una presa del muro di cinta di una casa disabitata.
Nail art
Non sapevo davvero cosa fosse la nail art fino a quando non sono venuta in Sudamerica. E la Colombia è decisamente al top. Ho visto cose... Il must sono unghie dipinte una diversa dall'altra, poi unghie arabescate nella lunetta esterna. Le mie preferite quella a pois alternate: un'unghia rossa a pois bianchi alternata ad una bianca a pois rossi. La nail art è il lusso e la stravaganza alla portata di tutti: dal villaggio amazzonico alla baracca nei sobborghi di Cartagena, non c'è colombiana che rinunci alla sua unghia di celebrità.
Ortodonzia
Va molto di moda farsi l'apparecchio ai denti, ma solo se si è adulti: quello grosso ben visibile con i vitoni che sporgono, che secondo il mio dentista da noi non si vede più da 20 anni. L'impressione è che sia in qualche modo un segno di status, esibizione ortodontica e compiaciuta di un certo benessere raggiunto in un paese dove le differenze sociali sono abissali e il sorriso una carta di identità del conto in banca. Al punto che anche in un manifesto ufficiale di promozione turistica lo ostenta la ballerina in costume del Caribe, in primo piano con un sorriso a tutto denti e viti.
Graffiti
A chi non piacciono i graffiti è sconsigliabile visitare la Colombia, Bogotà in particolare. Ogni muro disponibile è considerato dai writers locali un'occasione da non perdere. Ce ne sono tantissimi e grandissimi, con una percentuale di bellissimi insolitamente alta. A Bogotà i graffitari hanno sostanzialmente mano libera e il risultato è un po' psichedelico e perturbante. Come fa notare uno di loro, si contendono gli spazi con i pubblicitari e i manifesti giganti. Per lo più, quanto a inventiva, qualità della forma e forza del messaggio vincono i writers.
Narcos
Muretto fatto con bottiglie riciclate a Puerto Nariňo. Foto di Paola Rizzi |