martedì 10 ottobre 2017

I vestiti-robot di Anouk Wipprecht hanno un'anima

Anouk Wipprecht indossa il suo spider dress

Anouk Wipprecht  è una danese di 32 anni con l’aspetto da teenager, una geek girl indefinibile che mescola moda e tecnologia, più artista che  fashion designer, anche se a lei piace definirsi FashionTech designer avvezza al cacciavite più che all’ago e al filo. Alla settimana della moda milanese si è presentata invitata da Meet the Media Guru per mostrare le sue creazioni poetiche e provocatorie: abiti-robot animati, tessuti intelligenti capaci di comunicare stati emotivi, realizzati con stampanti in 3D. Come lo spider-dress, l’abito ragno rivestito di sensori di prossimità e di zampe elettroniche che si impennano quando qualcuno di avvicina troppo. O lo smoke-dress, che emette fumo sempre in caso di invasioni di campo nel proprio spazio fisico ed emozionale. «Mi sono ispirata al polpo, che emette l’inchiostro per allontanare gli indesiderati. La natura mi ispira molto».
Tra i suoi progetti c’è anche la collaborazione con la pop singer Victoria Modesta, amputata ad una gamba, per la quale ha realizzato protesi ipertecnologiche.
Sì, è stato molto interessante, di solito la disabilità è legata alla vergogna, si cerca di nasconderla, mentre nel caso di Viktoria abbiamo utilizzato la protesi per inserire dispositivi musicali e sensori e darle una forma speciale.