martedì 1 aprile 2014

Bitcoin alla conquista del mercato italiano



MILANO La macchina che fabbrica i bitcoin, la nuova moneta virtuale che fa paura alle banche e dilaga nel mondo, è grande più o meno come un elenco del telefono e sta nello sgabuzzino delle scope negli uffici di Assodigitale, associazione che si occupa di digital media (nella foto). Il direttore Michele Ficara ha voluto provare di persona l'esperienza del “miner”, in gergo il proprietario del computer che connettendosi alla rete mondiale dei server produce il bitcoin: lo ha comprato su internet in Cina pagandolo 1 bitcoin e 45, circa 700 euro. «Ci è arrivata in cinque giorni, l'abbiamo installata in un'ora. Fra due e tre mesi sarà già obsoleta». Per questo suo “contributo” il miner riceverà una commissione, a seconda della potenza di calcolo che mette a disposizione, nel caso di Ficara 15 euro al giorno, in bitcoin naturalmente.

Nel mondo astruso delle criptomonete (oltre al bitcoin ma ce ne sono altre 25) noi siamo gli ultimi arrivati. «In Italia ci saranno 5000 persone che usano i bitcoin - dice Ficara - molti di meno i miner. E i primi sono stati lungimiranti: ci saranno una cinquantina di persone che ora hanno un patrimonio di 100 milioni in bitcoin”. Moltiplicato per 450 euro, fate voi il calcolo. In giro per il mondo si parla di milioni di miner, di 80mila transazioni al giorno, per un gruzzolo di 12 milioni di bitcoin (47 miliardi di dollari) in circolazione.

Ma chi c'è dietro e qual è il vantaggio di utilizzare questa nuova valuta? Restano i dubbi sui suoi inventori, anonimi, così come sul suo utilizzo poco trasparente. E il crack recente di MtGox, uno dei 10 exchange, ossia cambiavalute, più grossi, ha alimentato i sospetti su possibili infiltrazioni. «Bisogna informarsi bene sulla Rete - dice fiducioso Ficara - MtGox ti valutava mille dollari un bitcoin, più del doppio degli altri cambiavalute, è chiaro che dietro c'era qualcosa, riciclaggio o non so. Ma la differenza con quello che succede nelle banche è che ogni transazione in bitcoin è tracciabile, tutte le operazioni sono visibili da tutti, anche se non ci sono nomi ma codici. Proprio seguendo le enormi transazioni in bitcoin l'Fbi ha potuto arrestare Charlie Shrem, vice presidente della Bitcoin Foundation, per traffico di droga».

I vantaggi per gli utenti: zero o quasi spese di conto corrente, zero spese per fare bonifici in tempo reale, zero spese per inviare soldi all'estero, zero costi per gli esercenti a differenza delle carte di credito, conti non pignorabili. Ovvia la diffidenza delle banche, meno scontata quella dei governi. La Banca d'Italia sta studiando il fenomeno, Chebanca sta valutando se aprire conti in bitcoin. Intanto fiorisce il business legato al nuovo conio. Tra gli ultimi, due ragazzi smanettoni di Bergamo che per le transazioni utilizzano Postpay.
Non tutti i governi sono diffidenti: in Islanda, uscita dalle secche del default, il 25 marzo il governo regalerà a tutti i 330,000 cittadini 10 euro in aurora, nuova moneta virtuale nazionale. Un'idea per Renzi.



Perchè li ha scelti il ristoratore
Andrea Fraccaro, gestore del ristorante Sticaus di Milano, ha messo in bella vista il cartello “si accettano bitcoin”. «Appena messa in rete la mia disponibilità mi è subito arrivato un cliente americano» racconta. La ragione della sua scelta: «Marketing, attira un certo tipo di clientela perchè è un po' uno status symbol e poi, rispetto alla carta di credito, l'azzeramento dei costi di commissione». Finora, in un mese, si sono presentati in 5. Il meccanismo? «Semplicissimo, si paga grazie ad un codice col telefonino». P.R.


Cos'è, come funziona, dove si usa
Nato nel 2009 è una moneta elettronica creata da un team anonimo conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Il bitcoin è generato da un protocollo peer-to-peer, collegato a una rete di computer (miner) tramite un software dedicato. Non c'è quindi una banca centrale. Ora vale 450 euro, ma ha raggiunto anche i mille euro, mentre alla sua nascita valeva 47 dollari. Tutti i dati si trovano su http://blockchain.info/it e www.bitcoin-italia.org . Una decina i cambiavalute più importanti tra cui Bitstamp, BTC-E, Coinbase. Per conoscere chi accetta i bitcoin si può consultare la mappa Coinmap.org.

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Pubblicato il 14/03/2014 su Metro