Nilde Iotti preferiva essere chiamata il Presidente della Camera, non la Presidente |
Nilde Iotti si offese quando venne definita dall'Ansa “la”
Presidente della Camera, essendo quel “la” per lei una “diminutio”, rispetto al
più rispettabile “il”. Scusabile, da
outsider in un campo fino ad allora a
sesso unico. Ma anche oggi che le donne sono dappertutto trovare le parole non
è sempre facile. Per questo Giulia, associazione di giornaliste impegnata a
rimuovere le discriminazioni di genere nei media, ha prodotto un agile manuale
“Donne, grammatica e media” (si ordina a
giuliagiornaliste@gmail.com), curato
da Maria Teresa Manuelli e dalla linguista e accademica della Crusca Cecilia
Robustelli.Cecilia Robustelli |
In questi giorni si è
parlato di future donne vescovo nella Chiesa Anglicana, di preti donne:
Robustelli, ci aiuti.
Non si deve scioccare,
bisogna darsi dei tempi. Per la parola prete al femminile sarà l’uso che
ci dirà quale sarà la scelta migliore, magari la prete.
Non è un problema
imminente. Ma il processo di femminilizzazione della lingua a qualcuno suona
forzato. Come funziona: è la lingua che si adatta o ogni tanto bisogna dare una
spintarella?
Nessuna forzatura, la lingua si è sempre adattata ai
cambiamenti della società in modo naturale. Per quanto riguarda il femminile,
non dobbiamo inventare niente: c’è un modello perfetto con poche varianti che
possiamo applicare. Le resistenze non sono linguistiche, ma culturali. Si fa
fatica ad associare certi titoli alle donne, ma non è che manca la parola:
ingegnere, ingegnera, come infermiere e infermiera.
Facile, ma tra avvocata e avvocatessa?
Giusti tutti e due, l’importante è dare visibilità alle
donne: si dica come si vuole purchè si dica.
Ma a volte sono le donne stesse che non gradiscono il titolo
al femminile.
Vero, questa resistenza riflette una scarsa consapevolezza,
una concezione della società da anni Settanta: sottintende che il titolo vero è
quello al maschile. Ma l’italiano funziona in un altro modo: se una lingua
prevede il genere, si crea anche un’attesa diversa se io dico la giudice o il
giudice. Il genere è come il numero, non è uguale dire 1 o 2.
Nessuna difficoltà incontrata finora?
Una giudice mi ha chiesto come comportarsi con la parola
difensore: difensora o difenditrice? Le opzioni sono queste.
Fortunati gli inglesi
allora, che hanno il neutro.
È solo l'abitudine.
©Riproduzione riservata
Pubblicato su Metro il 17 luglio 2014
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