martedì 25 giugno 2013

Quel pasticciaccio di Josefa Idem


Lo stupefacente candore con cui la tedesca Josefa Idem giustifica il pasticciaccio dell'Imu ha un tocco tipicamente italico. Dire che lei è onesta, ma non infallibile, dovrebbe suscitare tenerezza e complicità da parte di tutti noi vessati dal fisco bizantino che dissemina trappole sul cammino del contribuente. Se però un errore materiale lo si commette con complicati magheggi trasformando una palestra in una casa e via discorrendo, allora è difficile passare per sprovveduti, cosa che comunque nemmeno per un ministro dello sport sarebbe una medaglia. Si finisce nella categoria dei furbetti, quelli di piccolo cabotaggio, convinti di esser nel giusto a tentarle tutte pur di sfuggire al fisco rapace: una prestazione in nero, un' Imu taroccata,  trucchetti quasi innocui. Quasi però. E obbligare il premier a mandarla a casa lui, senza aver presentato a priori le proprie dimissioni pur nell'eventuale convinzione di essere nel giusto, tirando in ballo la solita macchina del fango è stato un altro errore madornale.
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pubblicato su Metro

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