L'irriducibile capo indiano Toro Seduto, prima di essere
ucciso a sangue freddo durante l’ennesimo arresto, si concesse una pausa di
mondanità nel Wild West Show di Buffalo Bill. La vera attrazione era lui,
temutissimo guerriero accessibile nell’habitat addomesticato del circo. Richiamava folle gigantesche e guadagnava bei soldi. La maggior parte li
regalava ai bambini bianchi, stracciati e poveri, che lo inseguivano. «Non
capisco come gli uomini bianchi possano essere così incuranti dei loro poveri -
diceva - gli uomini bianchi sanno fare tutte le cose, ma poi non sanno
distribuirle».
Poco è cambiato da allora, 1885: percorrendo le immense
periferie americane o le praterie più remote, lontano dai mall delle grandi
città, è più facile imbattersi in scene di povertà che di ricchezza e
consumismo. Concentrando lo sguardo sulle ombre dell'american way of life,
sfibrato dalla crisi, la domanda di Sitting Bull sta ancora tutta lì. Tra un
Obama tacciato di socialismo perchè vuole mantenere la spesa sociale, ma non
troppo, e un Mitt Romney che serenamente dice che del 47% di poveri non gliene
frega nulla. In mezzo ci sono 45 milioni di americani che ufficialmente vivono
sotto la soglia di povertà, il 15% della popolazione, che mangiano grazie a
buoni pasto statali, (che Romney vuole togliere), che non hanno accesso
all’assistenza sanitaria e ad un’istruzione decente. Molti obesi e malati
grazie al consumismo cheap che rende disponibile solo cibo spazzatura.
Una
popolazione pari a quella della Spagna, invisibile anche nell’urna elettorale,
perché non vota. A cui noi europei dovremmo invece guardare bene, mentre il
diktat del pareggio di bilancio allontana il modello europeo di welfare e
indica la strada dello stato leggero, sempre più leggero. All’americana.
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Pubblicato su Metro il 5 novembre 2012