lunedì 22 giugno 2015

Se pure il pannolino diventa la bandiera antigender (ma che vuol dire?)


Il nuovo vessillo dei paladini della famiglia modello Family day sono i pannolini Huggies. La Huggies, gigante del settore, ha mandato in onda nelle settimane scorse uno spot che quando l’ho visto ho pensato fosse uno spezzone di una qualche trasmissione degli anni ’50, tanto era vintage il messaggio e pure la messa in scena, low profile, perfidamente cheap e volutamente pop. Per vendere due modelli diversi di pannolini, per maschio e per femmina  (la pipì  esce da due posti diversi) hanno ambientato un quadretto familiare che rimarca “le differenze”: due lattanti avviati  al loro destino, lei unenne che già culla una bambolotto mentre lui sogna di fare l’aviatore, lei che nella vita si farà inseguire e lui che la rincorrerà, lei che pensa a farsi bella per lui e lui al calcio. Una cosa tristissima, brutta prima ancora che discutibile per la carrettata di stereotipi concentrati in così pochi secondi di pubblicità regresso.  Persino l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria ha criticato lo spot  e su change.org gira una petizione per il ritiro della reclame.
 
Qui però si annida il demonio, secondo quella vasta comunità che è scesa in piazza nel Family day   e che è insorta contro la cosiddetta “teoria del gender”,  un'etichetta inventata dai conservatori per bollare ogni tentativo di contenere l’uso di stereotipi di genere nell’educazione dei bambini, letto dagli irriducibili come criminale azzeramento delle differenze sessuali ed esplicito condizionamento ad una vita dissoluta e immorale dei nostri cuccioli.  Gli estremismi non vanno mai bene da nessuna parte, ma la critica a questo spot ha poco a che vedere con un'inesistente  teoria del gender e nulla con la negazione persino delle differenze biologiche, come mi è capitato di leggere su un blog integralista. Anche perchè la biologia non c’entra nulla.  Le differenze sono una cosa buona e la teoria della differenza ha permeato decenni di cultura femminista, che non è il caso di scomodare in questo caso, salvo per ricordare che le differenze di genere, sacrosante, sono una cosa diversa dai ruoli imposti da un'organizzazione sociale o da un credo religioso. 
Resta semplicemente un dato di fatto: secondo i creativi della Huggies lei passerà la vita a rompersi i coglioni per farsi bella per lui e per accudire bambini, mentre lui se la spasserà e farà un sacco di cose fighe e interessanti, con tanti saluti ad @astrosamantha e compagnia. E questo non è francamente accettabile.


©Riproduzione riservata

pubblicato su Metro il 22 giugno 2015