venerdì 22 marzo 2013

Perché salvo i giornalisti

Mi sembra di capire che nel mondo ideale del Grillismo, su Gaia per capirci, nel 2050, i giornalisti “spala-merda”, come li ha definiti il comunicatore Messora in silenzio stampa, non esisteranno più, nel senso letterale che i giornalisti proprio non ci saranno più ma vivremo tutti in un universo orizzontale di informazione, dove tutti saranno blogger, fonti certificate e autorizzate di notizie, abilitati alla censura di quelle “false” grazie ad un meccanismo virtuoso che si autoemenda un po’ come su wikipedia. Peccato che su wikipedia, nonostate i suoi indubbi meriti si trovino un sacco di stronzate. 
La domanda, per chi fa il giornalista, è come se ne esce senza rischiare di passare per quelli che difendono l’ennesima casta, quando si vorrebbe solo difendere una professione piuttosto utile in una democrazia. I grillini hanno ragione nel dire che in giro ci sono un sacco di giornalisti che non fanno bene il loro mestiere, incapaci o asserviti a qualche padrone. Lo diceva anche Berlusconi, parlando di Santoro, ma forse aveva meno ragione. Certamente la categoria dovrebbe prendere più sul serio i codici deontologici e le regole base di una professione terremotata  dallo sviluppo del web e dalla crisi degli editori. Ma questo vuol dire più professione, non meno. Sarebbe come dire che siccome ci sono un sacco di ciarlatani in giro, non si va più dal medico ma ci si affida alle conoscenze condivise dalla rete. Col cavolo. Io continuo a preferire un mondo dove ci sono in giro anche tanti cattivi giornalisti, in mezzo a quelli bravi che frugano negli armadi di vecchi e nuovi potenti, piuttosto che un mondo senza giornalisti
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Pubblicato su Metro il 21 marzo 2013