Mi sembra di capire che nel mondo ideale del
Grillismo, su Gaia per capirci, nel 2050, i giornalisti “spala-merda”, come li
ha definiti il comunicatore Messora in silenzio stampa, non esisteranno più,
nel senso letterale che i giornalisti proprio non ci saranno più ma vivremo
tutti in un universo orizzontale di informazione, dove tutti saranno blogger,
fonti certificate e autorizzate di notizie, abilitati alla censura di quelle
“false” grazie ad un meccanismo virtuoso che si autoemenda un po’ come su
wikipedia. Peccato che su wikipedia, nonostate i suoi indubbi meriti si trovino
un sacco di stronzate.
La domanda, per chi fa il giornalista, è come se ne esce
senza rischiare di passare per quelli che difendono l’ennesima casta, quando si
vorrebbe solo difendere una professione piuttosto utile in una democrazia. I
grillini hanno ragione nel dire che in giro ci sono un sacco di giornalisti che
non fanno bene il loro mestiere, incapaci o asserviti a qualche padrone. Lo
diceva anche Berlusconi, parlando di Santoro, ma forse aveva meno ragione.
Certamente la categoria dovrebbe prendere più sul serio i codici deontologici e
le regole base di una professione terremotata dallo sviluppo del web e
dalla crisi degli editori. Ma questo vuol dire più professione, non meno.
Sarebbe come dire che siccome ci sono un sacco di ciarlatani in giro, non si va
più dal medico ma ci si affida alle conoscenze condivise dalla rete. Col
cavolo. Io continuo a preferire un mondo dove ci sono in giro anche tanti
cattivi giornalisti, in mezzo a quelli bravi che frugano negli armadi di vecchi
e nuovi potenti, piuttosto che un mondo senza giornalisti
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Pubblicato su Metro il 21 marzo 2013