
La domanda, per chi fa il giornalista, è come se ne esce
senza rischiare di passare per quelli che difendono l’ennesima casta, quando si
vorrebbe solo difendere una professione piuttosto utile in una democrazia. I
grillini hanno ragione nel dire che in giro ci sono un sacco di giornalisti che
non fanno bene il loro mestiere, incapaci o asserviti a qualche padrone. Lo
diceva anche Berlusconi, parlando di Santoro, ma forse aveva meno ragione.
Certamente la categoria dovrebbe prendere più sul serio i codici deontologici e
le regole base di una professione terremotata dallo sviluppo del web e
dalla crisi degli editori. Ma questo vuol dire più professione, non meno.
Sarebbe come dire che siccome ci sono un sacco di ciarlatani in giro, non si va
più dal medico ma ci si affida alle conoscenze condivise dalla rete. Col
cavolo. Io continuo a preferire un mondo dove ci sono in giro anche tanti
cattivi giornalisti, in mezzo a quelli bravi che frugano negli armadi di vecchi
e nuovi potenti, piuttosto che un mondo senza giornalisti
©Riproduzione riservata
Pubblicato su Metro il 21 marzo 2013
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