martedì 15 luglio 2014

La visione di Rose

Rose Hudson-Wilkin
In un mio recente soggiorno a Londra ho avuto una visione, davanti a Westminster Abbey. Mentre aspettavo un'amica, ha attirato la mia attenzione un prelato con la classica palandrana nera che chiacchierava con due signori davanti al portone della chiesa. Guardando meglio ho visto che dal clergyman (clergywoman?) spuntava il volto di una splendida donna nera dai capelli corti con un paio enormi orecchini rossi.
Purtroppo tutti i vari devices mi hanno tradito (la foto sui social network sarebbe stata piuttosto sensazionale per i nostri provinciali standard italiani) ma è stato facile ritrovare immagini e storia di questa donna, Rose Hudson-Wilkin, prete anglicano (a), vicario(a) a Westminster, cappellano (a) della Regina e della Camera dei Comuni, nata a Montego bay in Giamaica in una famiglia povera e ora destinata a diventare probabilmente una delle prime vescove della Chiesa d'Inghilterra, dopo che ieri il Sinodo ha dato il definitivo via libera alla storica riforma che apre le cariche apicali alle donne. In tutto questo il (la) reverendo Rose Hudson-Wilkin ha trovato il tempo di sposarsi con un collega e mettere al mondo tre figli.
Direi che in questa storia non c'è niente di sbagliato. Tutto funziona: ascensore sociale, eliminazione del tetto di cristallo, integrazione. Mentre io faccio fatica anche a raccontarla, perché ho dei problemi linguistici a declinare al femminile parole che per noi sono indissolubilmente legate al maschile. E in questo temo ci sia moltissimo di sbagliato.
©Riproduzione riservata

Pubblicato su Metro il 15 luglio 2014

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