venerdì 4 settembre 2015

Profughi buoni e cattivi

L'immagine postata da Banksy
La politica è una cosa sporca e il meglio e nemico del bene. Fatte queste premesse di cultura generale trovo quasi insopportabile che Cameron siccome il Guardian gli ha sparato la foto del piccolo siriano  Aylan morto sulla spiaggia allora, dopo probabile consultazione dei sondaggi, abbia repentinamente ammorbidito la linea sui profughi, solo i siriani però. Così come trovo altrettanto insopportabile che la Merkel (quella che aveva fatto piangere la bambina siriana in diretta tivù dicendo che non c'era posto per tutti) ora meritoriamente abbia cambiato linea, ma distinguendo tra profughi buoni e cattivi, anzi peggio, distinguendo su basi etniche: i siriani sì ma gli altri, tipo gli eritrei (quelli sì che fanno una bella vita) o i somali, o i nigeriani che scappano da Boko Haram, no. Queste distinzioni sono la morte civile dei diritti umani. I profughi o sono profughi o non lo sono e a me francamente questi distinguo sembrano più pericolosi, sul piano simbolico e sostanziale, della questione dei migranti "marchiati" col pennarello, una rozzezza lugubre, ma di superficie. Quello che sta accadendo non è una cosa piacevole e desiderabile per nessuno, né per chi fugge, né per noi, perché certo non potrà non avere effetti sulla nostra finora discreta vita. Ma è come una gigantesca frana. Forse ai primi segnali avremmo potuto evitarla, ora non più, è diventata un'enorme catastrofe naturale e non resta che seppellire i morti, curare i feriti e dare un tetto agli sfollati. Dopo di che, almeno salviamo e accogliamo i siriani, ma in fretta però, perché la frana continua a muoversi.


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